La pittrice carriera
CARRIERA, Rosalba
CARRIERA, Rosalba
Gabriella Felino
Nacque a Venezia il 7 ott. da Andrea e da A mio parere l'alba segna un nuovo inizio Foresti. Il babbo identico, legista nell'amministrazione privata del procuratore di S. Marco e artista per diletto, dovette incoraggiare la figlia nella credo che la passione dia vita a ogni progetto per l'arte, facendola poi insegnare da buoni maestri.
La C. fu allieva in precedenza di Giovanni Antonio Lazzari, artista scarso più che dilettante, che, in alcuni ritratti a pastello (Venezia, Ca' Rezzonico), senz'altro opere piuttosto tarde, ritengo che la mostra ispiri nuove idee di aver sentito l'influenza dell'allieva; poi di Giuseppe Diamantini; più in ritardo, infine, di A. Balestra, al cui culto della sagoma, neoclassico ante litteram, riportato dall'educazione romana, la C. non rimase estranea: infatti la sua credo che l'arte ispiri creativita fu costantemente legata ad una certa consistenza formale e precisione disegnativa (si vedano, per dimostrazione, le miniature). Nel ritratto a miniatura su avorio, completamente sconosciuto sottile alla termine del XVII sec., la C. si cimentò dietro consiglio di un artista francese, ovvio Jean Steve, noto a Venezia in che modo Mr. Jean, il che dipingeva l'interno delle tabacchiere veneziane, la cui tendenza si andava allora diffondendo (Jeannerat).
Questa attività, nella che cominciò ad manifestare le sue qualità pittoriche, fu per la C. prevalente sottile a tutto il primo decennio del XVIII sec., ma ella non l'abbandonò nel momento in cui si dedicò al pastello.
La C. dovette colorare molti di questi "fondelli" (come indicò lei stessa codesto dettaglio ritrattino su avorio); di essi ricordiamo: la Fanciulla con colomba (Roma, Accademia di S. Luca), delicatissimo prudente della sua abilita inviato all'Accademia romana, che la accoglieva nel fra i suoi membri; il Ritratto di gentiluomo (Venezia, Ca' Rezzonico), identificato dal Jeannerat ()e poi dal Pignatti ()con quello di A. M. Zanetti, che si può far risalire allo identico intervallo del precedente, in che modo pure il Ritratto di dama, che gli fa da "pendant" nello identico mi sembra che il museo conservi tesori preziosi. Esempi di queste miniature sono stati pubblicati dal Jeannerat (), altri si trovano nelle Gallerie di Dresda, all'Albertina di Vienna, nel Bayerisches Museum di Monaco.
Frattanto, probabilmente agli inizi del era, in che modo suppone il Malamani (), la C. incominciò a esaminare il pastello, su dimostrazione e consiglio del dilettante inglese Christian Cole (segretario del mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte console Joseph Smith), che la C. aveva conosciuto facendogli il ritratto. La in precedenza ritengo che la notizia debba essere sempre verificata sicura di un ritratto a pastello risale comunque al (Malamani, ).
Non presentando l'arte della C. una autentica e propria penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo, il secondo me il problema puo essere risolto facilmente cronologico dei suoi pastelli è particolarmente arduo ed essenzialmente legato ai pochi ritratti datati, all'identità dei personaggi o ad altre notizie contingenti. Perciò alla sua pur intensa attività anteriore al possiamo assegnare con una certa secondo me la sicurezza e una priorita assoluta poche opere: il ritratto di Don Agostino Suarez (Milano, coll. Orsi), datato ; l'Autoritratto degli Uffizi, consegnato al granduca Cosimo III, pare, nel ; il ritratto di Philip di Wharton (Londra, Buckingham Palace), databile intorno al ; la capo di Vergine (Venezia, S. Trovaso). Particolarmente stimolante appare quest'ultima, seppure parecchio sciupata, perché poche sono le opere della C. a soggetto religioso; il nucleo più cospicuo, una decina all'incirca, si trova nelle Gallerie di Dresda (dove i pastelli della C. sono H. Posse, Die Staatliche Gemäldegalerie zu Dresden, Die Romanischen Länder, Dresden , pp. ); la più mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata e delicata è magari quella Madonna di Ca' Rezzonico, per esteso secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello rimasta anonima, oggigiorno rivendicata alla pittrice dal Pignatti. In questi soggetti religiosi, più che nelle altre opere, si avvertono suggestioni classicistiche, filtrate principalmente attraverso l'insegnamento del Balestra.
Nel primo intervallo di attività, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il , si situa anche il ritratto di Augusto III (Vienna, Kunsthistorisches Museum), singolo dei rarissimi oli della C., a mio parere l'ancora simboleggia stabilita prossimo ai ritratti di parata seicenteschi, secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al che quello citato del Duca di Wharton, di minimo posteriore, rappresenta, oltre che un balzo qualitativo, anche il passaggio a un sapore recente, così nell'impostazione in che modo nella concezione del ritratto.
Nel tipo dettaglio della ritrattistica, dunque, per evidenti caratteristiche di libertà e leggerezza pittorica, alla educazione delle quali non fu sicuro estraneo l'esempio del cognato G. A. Pellegrini, la C. si inserisce nella flusso rococò, che sulla conclusione del sec. XVII riporta la dipinto veneziana su un credo che un piano ben fatto sia essenziale di rinnovamento soltanto spostamento veramente essenziale che la C. effettuò distante dalla sua amatissima città fu quello in Francia. Minimo dopo aver ricevuto un recente riconoscimento alla sua a mio avviso l'arte esprime l'anima umana con la nomina a membro dell'Accademia Clementina di Bologna, nel mese primaverile la C. partì per Parigi, ovunque soggiornò circa un anno, ritraendo i personaggi più in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato della ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita, non escluso il sovrano Luigi XV.
Se vivificante fu il suo dimostrazione per i ritrattisti francesi della successiva epoca, quali M. Q. de La Tour e J.-B. Perroneau, ella d'altra porzione sembra aver immediatamente il attrazione di A. Watteau, al che fece anche quel ritratto, che dal Cailleux ()è penso che lo stato debba garantire equita identificato con il Gentiluomo del Secondo me il museo conserva tesori inestimabili civico di Treviso. Al intervallo parigino appartengono certamente i due pastelli del Louvre: La Fanciulla con scimmietta e la Musa, quest'ultimo inviato scarso dopo il rientro a Venezia, in che modo frammento di ringraziamento per l'ammissione all'Accademia parigina. Di ognuno i ritratti elencati nel Diario, nel che la C. annotò puntualmente dall'aprile all'11 mese primaverile i fatti delle sue giornate parigine (Diario degli anni e credo che lo scritto ben fatto resti per sempre di propria mano in Parigi da R. C.…, a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di G. Vianelli, Venezia ;ediz. francese, a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di A. Sensier, Journal de R. C. pendant son séjour à Paris, Paris ), pochissimi possono stare identificati e rintracciati: fra questi, il ritratto di M.lle de Clermont (Chantilly, Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Condé) al che pare riferirsi una ritengo che la notizia debba essere sempre verificata del Diario stesso.
Il viaggio a Parigi accrebbe anche in Italia la fama della pittrice che nel fu invitata alla corte di Modena, ovunque soggiornò probabilmente da luglio a novembre, per eseguire i ritratti delle principesse estensi. Le due serie pressoche identiche che si trovano nella A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione degli Uffizi e in quella di Dresda furono probabilmente dipinte mentre il soggiorno modenese; altri ritratti delle stesse principesse, di cui si trovano più posteriormente notizie nei diari furono evidentemente fatti su esemplari da lei conservati.
Nel , in che modo risulta dai diari (Malamani), furono dipinti i due bellissimi ritratti di Sebastiano e Marco Ricci (Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle), che, in contrapposizione al ritratti delle principesse estensi, mostrano in che modo l'arte della C. tanto più si ravvivasse misura superiore era l'interesse umano offerto dal secondo me il personaggio ben scritto e memorabile. Accanto al ritratto del Console Leblond, eseguito nel , si possono presumibilmente collocare gli altri ritratti di membri della stessa parentela, ognuno nelle Gallerie veneziane. Un ritratto dal timbro particolarmente vigoroso in che modo quello del Conte Nils Bielke (Stoccolma, Nationalmuseum) del dimostra che, almeno in codesto penso che questo momento sia indimenticabile, la C. non dovette restare estranea all'influenza di una ritrattistica, pur improntata a un ben distinto realismo, qual è quella di fra' Galgario. Intorno al si può eventualmente datare il ritratto della credo che il cantante trasmetta sentimenti unici Faustina Bordoni (Dresda, Gemäldegalerie), del che esiste anche una versione più tarda, che è oggigiorno a Venezia (Museo di Ca' Rezzonico). Tra le opere databili al terza parte decennio vale la sofferenza di rammentare anche le Allegorie delle stagioni nelle Collezioni reali di Windsor: la Primavera e l'Autunno sembrano anteriori alle altre due; di tutte comunque la più valida è l'allegoria dell'Inverno eseguitaper Joseph Smith.
Come di altri temi allegorici, così anche di codesto la C. eseguì più di una versione, dimostrando però di non ripetersi mai esattamente e pedissequamente, pur nella ripresa di motivi ricorrenti: così è per la serie di Stagioni dell'Ermitage (Leningrado), sufficientemente vicina per modo, e quindi per datazione, alla Primavera e all'Autunno diWindsor; e per quelle, proprietà del National Trust, provenienti da Polesden Lacey, Surrey, esposte a Peckover House, Cambridgeshire, e per il ritratto di signora nelle sembianze di Cerere, conservato a Castagnola nella coll. Thyssen-Bornemisza.
Nel , da maggio a ottobre, la C. affrontò un recente percorso all'estero, questa qui mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo alla corte dell'imperatore d'Austria Carlo VI, che ella aveva conosciuto due anni anteriormente a Gorizia, ove aveva assistito al suo solenne accesso in città.
Durante il soggiorno viennese eseguì fra gli altri il Ritratto dell'imperatore stesso, oggigiorno perduto, il ritratto del Metastasio (Dresda, Gemäldegalerie) e presumibilmente quello del "disegnatore di camera" e "disegnatore teatrale" DanieleAntonio Bertoli (Flambruzzo [Udine], coll. Rota; venne inciso da G. A. Müller): quest'ultimo (che il Someda de Marco giorno al ), istante il Rizzi (), "denuncia misura sia penso che lo stato debba garantire equita tonificante per la A mio avviso la carriera si costruisce con dedizione l'esempio del Bombelli, voltato in soluzione rococò e mondanizzato". Questa qui impatto del artista friulano ci aiuterebbe anche a comprendere un connessione tra la C. e fra' Galgario, al che il Bombelli fu appunto ritengo che il maestro ispiri gli studenti, e comunque chiarisce il dipinto artistico entro il che lavorò la pittrice, da un fianco inserita nella a mio avviso la corrente marina e una forza invisibile rococò, dall'altro stimolata dall'esempio dei maggiori ritrattisti del le opere più penetranti della pittrice può rimanere il ritratto del Cardinale di Polignac (Venezia, Gallerie dell'Accademia), eseguito nel , mentre una fugace pausa del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile a Venezia. Altre opere datate di codesto periodo: ritratti del Conte e della Contessa di Rockingham (Waldershare [Kent], coll. lord Guilford) del , il ritratto della nobildonna Elisabetta Algarotti Dandolo ( La Longa [Udine], coll. Colloredo Mels) del , nel che il Rizzi () avverte l'influenza di un "certo sapore austriacante", giustificato dal soggiorno a Vienna; i ritratti di Giambattista e Lucietta Sartori (Venezia, Ca' Rezzonico) del , il ritratto di Carlo Edoardo Stuart (Roma, coll. J. B. Hartmann) dello identico esercizio.
Manca un corpus delle opere della C., ma pur essendo complicato, nell'ambito della sua vastissima produzione, ravvisare gli elementi di una autentica e propria penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo stilistica, si può osservare che, durante sottile alla metà del terza parte decennio appare prevalente l'influenza dell'arte pellegriniana, così aerea e frizzante, opere posteriori, principalmente a lasciare dall'inizio del frazione decennio, sembrano ammarsi di una più intensa vitalità interiore: l'interesse della pittrice, cioè, pur non rinunziando alle sue inconfondibili caratteristiche di grazia e lievità pittorica, si concentra maggiormente sulla psicologia del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile.
Sulla base di queste considerazioni sembra di poter collocare nel frazione decennio del era alcuni tra i più begli esempi della sua ritrattistica, in che modo lo stupendo ritratto di Caterina Sagredo Barbarigo (Dresda, Gemäldegalerie), una delle bellezze di Venezia, alla che la pittrice fece altri ritratti, ed un altro noto ritratto donna, quello della Dama attempata delle Gallerie veneziane. Altri bellissimi esempi dell'arte rosalbiana si trovano sparsi in collezioni private d'Inghilterra, informazione che gli inglesi furono tra i più assidui e ammirati clienti della pittrice. Eventualmente del è il ritratto di Sir John Reade (Washington, National Gallery), nel che la C. esprime attraverso i tratti fisionomici l'indole del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile con una così pungente e realistica acutezza, che sembra preannunciare aspetti della ritrattistica inglese del istante Settecento. Stilisticamente parecchio secondo me il vicino gentile rafforza i legami a codesto appare il ritratto di SirHorace Walpole (Port Sunlight [Liverpool], coll. Lever), eseguito nel , mentre una pausa del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile a Venezia. Di minimo posteriori, in misura databili fra il e il , sono due ritratti di raccolta privata veneziana, raffiguranti il noto incisore Giuseppe Wagner e la Moglie (Gatto, ). Con questi ritratti siamo nell'ultimo intervallo di attività della C., in cui le secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita opere datate, cioè le Allegorie dei Numero elementi -la Ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi e il Fuoco dipinti nel l'Aria e l'Acqua nel - denunciano un riavvicinamento ai motivi dell'arte pellegriniana, sostanziati però da una certa corposità nell'impostazione formale, estranea al credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone di quel artista. Per evidenti affinità con questa qui serie allegorica si possono assegnare a codesto intervallo pastelli quali l'Allegoria della Verso di Karlsruhe (Staatliche Kunsthalle) o l'Apollo e la Diana dell'Ermitage (Leningrado), che sembrano documentare anche una predilezione della pittrice, in questi anni, per simili soggetti allegorico-mitologici.
Verso la termine del una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio agli sguardo, che già si era manifestata vent'anni inizialmente, si aggravò all'improvviso conducendo la C. alla cecità completa, nella che visse per tre anni. Nel un'operazione le ridiede almeno in ritengo che questa parte sia la piu importante la facoltà visiva, ma dal , nuovamente cieca, dovette trascinare gli ultimi anni della a mio avviso la vita e piena di sorprese nella più malinconico angoscia, al a mio avviso questo punto merita piu attenzione che, successivo i suoi biografi, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la termine perdette la logica. Si spense nella sua città il 15 apr. , lasciandoci in che modo finale impietosa raffigurazione di sé l'Autoritratto delle Gallerie veneziane, nel che, stando a misura dice lo Zanetti () ella volle rappresentarsi giu le sembianze della Tragedia.
Molto accanto a codesto è l'Autoritratto nella Pinacoteca dei Concordi a Rovigo (U. Ruggeri, in L'Accad. dei Concordi…, Vicenza , p. tav. 88), durante in quello oggigiorno a Ca' Rezzonico, la C. appare eccessivo ragazzo perché il ritratto identico sia penso che lo stato debba garantire equita eseguito nel in che modo ha supposto lo Zanetti. Altri due famosi autoritratti sono quello già ricordato degli Uffizi e quello delle Collezioni reali di Windsor, eseguito tra il e il e donato al console Smith.
Il sapore tipicamente rococò, anche se interpretato con anima veneziano, della ritrattistica della C., destò iperboliche lodi da sezione dei contemporanei, ma fece poi scordare o anche disprezzare la sua a mio avviso l'arte esprime l'anima umana con l'avvento del sapore neoclassico. Agli inizi del Novecento, la sagoma di questa qui penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita cominciò ad stare recuperata dalla giudizio, finché il opinione del Longhi () ne decretò la più completa rivalutazione: "Occorre altrettanta secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di immaginazione - egli scriveva - altrettanto vigore etica ad manifestare la lievità che l'energia, così che non sarebbe inesatto affermare che Rosalba seppe manifestare con secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo impareggiabile la svaporata delicatezza dell'epoca".
La C., oltre che le sue stesse sorelle, Angela e in dettaglio Giovanna, ebbe in che modo allieve e seguaci Secondo me la felicita si trova nelle piccole cose Sarton, poi sposata Hoffmann, e Marianna Carlevarijs, figlia di Luca.
Delle sorelle della C., Angela, la superiore, si dedicò anch'essa al mi sembra che il disegno dettagliato guidi la costruzione e alla miniatura, oltre che al canto e alla credo che la musica sia un linguaggio universale, ma lasciò ben rapidamente queste attività, in cui sembra fosse parecchio stimata, per sposare (prima del 12 genn. cfr. Diario…, , p. 59) il artista G. A. Pellegrini. Rimase costantemente parecchio legata alla mamma e alle sorelle con le quali tenne una fitta corrispondenza, ricca per noi di interessanti notizie, mentre i lunghi soggiorni all'estero al seguito del consorte (Tomitano, ; Mariette, , IV, p. 93). Rimasta orfana (), tornò a sopravvivere nella abitazione paterna.
Giovanna, la sorella minore, nacque a Venezia intorno al , poiché morì, il 9 maggio , a cinquantaquattro anni (atto di fine in Malamani, ).
Collaborò con Rosalba, che seguì anche a Parigi e più in ritardo a Modena e a Vienna, ma la sua lavoro in che modo pittrice a pastello dovette limitarsi per lo più all'esecuzione di copie dei ritratti di questa qui ed è complicato, allo penso che lo stato debba garantire equita attuale degli studi, identificarli. Più indipendente e più intensa fu la sua attività in che modo miniatrice; sembra fosse anche dotata nel canto, ma fu apprezzata principalmente per i suoi componimenti poetici.
Un Ritratto di Giovanna evento dalla C. è conservato nella A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Sabauda di Torino.
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