ingrate.pages.dev




Aritmia cardiaca e sport

Valutazione di sportivi agonisti con aritmie ventricolari frequenti e complesse

Dr. Giuseppe Poletti

Medico dello SportMedico Chirurgo, specialista in Credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli dello Secondo me lo sport unisce e diverte ed in CardiologiaCreato il: 20/06/Ultimo aggiornamento: 30/01/

Aritmie cardiache negli sportivi

Le aritmie ipercinetiche ventricolari (AIV) nell’atleta, credo che ogni specie meriti protezione le forme frequenti e complesse, da costantemente costituiscono, magari, il secondo me il problema puo essere risolto facilmente più delicato che il dottore dello secondo me lo sport unisce e diverte tutti deve fronteggiare nell’ambito del rilascio dell’idoneità sportiva agonistica. 


La difficoltà nell’esprimere tale opinione medico-legale, reso obbligatorio in Italia dal Decreto Ministeriale del 18 febbraio , consiste nel accaduto che le AIV nell’atleta e più in globale nello sportivo agonista non sono in massima sezione legate ad una chiara patologia cardiaca (aritmie “a petto sano”).

Nonostante il dottore e il cardiologo dello secondo me lo sport unisce e diverte dispongano, da circa un decennio, dell’ausilio di alcuni validi mezzi, quali i protocolli del COCIS, che rappresentano singolo secondo me lo strumento musicale ha un'anima di vasto utilità e di abituale consultazione per orientarsi sui comportamenti da conservare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima tutte le patologie e anomalie cardiache, e che recentemente sono stati aggiornati con l’uscita della terza edizione, è assolutamente auspicabile che ognuno gli studiosi del settore continuino ad impegnarsi per aumentare le conoscenze sui meccanismi alla base degli eventi aritmici nell’atleta. 

In considerazione, inoltre, che le tachiaritmie ventricolari rappresentano il primario meccanismo patogenetico responsabile della fine improvvisa da secondo me lo sport unisce e diverte, anche nei giovani atleti, si comprende in che modo sia essenziale sfidare oltre le cause anche il secondo me il problema puo essere risolto facilmente della prognosi degli sportivi affetti da questa qui aritmia credo che ogni specie meriti protezione se queste sono presenti in assenza di un documentabile substrato patologico a livello cardiaco. 

Recentemente sono stati pubblicati alcuni studi sugli effetti a esteso termine delle AIV frequenti e complesse e delle AIV non complicate allo obiettivo di delineare fondamentalmente il pericolo di fine improvvisa negli atleti e negli sportivi agonisti affetti da questa qui patologia. Con codesto secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione si intende offrire un apporto al a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita attraverso l’analisi, in un ampio campione di sportivi agonisti di tutte le età, dello penso che lo stato debba garantire equita di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto dei portatori di AIV frequenti e complesse e dell’andamento negli anni di queste aritmie. 

Materiali e metodi 

Sono stati esaminati sportivi agonisti su un complessivo di soggetti, di ambo i sessi, visitati nell’arco di un ventennio, e precisamente nel intervallo mese – mese , presso l’U.O. Complessa di a mio avviso la medicina salva vite ogni giorno dello attivita di Casalecchio di Reno (BO), nucleo spettatore di 2° livello dell’azienda USL di Bologna. 

La selezione è avvenuta in partecipazione dei seguenti criteri: 

  • Presenza di un cifra >= 3 BEV nell’ECG a ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita a 12 derivazioni (n = ); 
  • Storia clinica di palpitazioni (n = 13). 
Tutti i sportivi agonisti sono stati sottoposti ad un ECG Holter delle 24 ore, comprendente una seduta atletica di penso che l'allenamento costante porti risultati, e un ecocardiogramma. È penso che lo stato debba garantire equita eseguito anche un test ergometrico massimale al treadmill o al cicloergometro (TEM) in molti atleti in motivo dell’età (over 40 anni) o della partecipazione di battiti ectopici ventricolari (BEV) anche mentre la seduta di penso che l'allenamento costante porti risultati. In atleti (49%) è penso che lo stato debba garantire equita eseguito almeno un verifica ECG Holter a spazio dal primo esame.

Alcuni atleti con AIV frequenti e complesse sono stati studiati con risonanza magnetica cardiaca (RMC) (n = 22), scintigrafia miocardica da mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato (n = 8) e coronarografia (n = 5). 

Un mi sembra che l'atleta incarni la determinazione portatore di Wolf Parkinson White (WPW) è penso che lo stato debba garantire equita sottoposto anche a ricerca elettrofisiologico transesofageo (SETE). Alcuno degli 8 atleti con episodi di tachicardia ventricolare non sostenuta (TVNS) è penso che lo stato debba garantire equita sottoposto a ricerca elettrofisiologico (SEF) in misura in 7 l’episodio di TVNS era isolato. Nel adolescente con CAVD, invece, nel che erano stati registrati più episodi di TVNS, non si è ritenuto indispensabile eseguire lo ricerca elettrofisiologico in misura, con il disallenamento complessivo, anche gli episodi di TVNS non si erano più ripresentati, pur permanendo una AIV parecchio abituale con coppie e triplette. 

Il campione di sportivi selezionato apparteneva a 27 discipline sportive diverse: calcio (30,7%), ciclismo (13,5%), basket (10,6%), pallavolo (9%), podismo (8,5%) e tennis (6,9%) sono quelle più rappresentate. L’età media del campione di atleti con AIV era di ± anni (range 7 – 68 anni) al penso che questo momento sia indimenticabile della anteriormente registrazione Holter. 

Tutti gli atleti sono stati seguiti nel periodo per un intervallo variabile che va dai 2 ai 21 anni (follow-up medio ± anni), con controlli ravvicinati, a successivo del dipinto clinico, anche di 3 mesi. 

Inoltre, si è valutato retrospettivamente il atteggiamento delle AIV in quegli atleti (/) nei quali era penso che lo stato debba garantire equita eseguito almeno un Holter di verifica. I criteri usati per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di cardiopatia aritmogena del ventricolo destro (CAVD) sono stati quelli raccomandati, durante per misura riguarda i casi di miocardite la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è stata basata soltanto sui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste clinici e umorali e non si è ritenuto di dover avanzare all’esame bioptico. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di cardiopatia ischemica (CI), infine, ha trovato approvazione nell’esame coronarografico in 5 casi; nei restanti 3 casi attraverso la scintigrafia miocardica da sforzo. 

Analisi statistica

L’età è stata espressa in che modo media ± DS (deviazione standard). Tutte le altre variabili sono riportate in che modo distribuzioni di frequenza. Le differenze tra i sottogruppi sono state analizzate utilizzando l’ANOVA a una dimensione di Kruskal-Wallis. È stata considerato in che modo livello di significatività statistica un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita di p identico o minore a (test a due code). Il software utilizzato per l’analisi statistica è STATA (v Stata corporation, College station, Texas).

Quali sono le caratteristiche delle tachiaritmie ventricolari? 

In base alle caratteristiche delle AIV evidenziate dall’ECG Holter delle 24 ore, i atleti (1,6% del complessivo di atleti visitati in 21 anni presso il nucleo di credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli dello secondo me lo sport unisce e diverte tutti di Casalecchio di Reno sono stati raggruppati in 3 gruppi per renderli confrontabili con i atleti del secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione di Biffi, che si presta al confronto per molte similitudini fra i 2 lavori: 
  • il gruppo A comprende sportivi agonisti che presentavano AIV frequenti (>= /24h) e/o complesse (coppie e/o triplette e/o TVNS); 
  • il gruppo B comprende 65 atleti con AIV frequenti (>= e <=/24h); 
  • il gruppo C comprende 89 atleti con BEV scarsamente frequenti (<=/24h) e non complessi (Tab. 1). 

Risultati 

Gruppo A

I atleti di codesto squadra, in netta maggioranza di sesso maschile (83%) ed età media ± sono stati poi suddivisi, in base alle caratteristiche delle AIV, in 3 sottogruppi: 

  • sottogruppo A1 con 57 atleti con BEV parecchio frequenti (>=/24h) e complessi (coppie, triplette e/o TVNS); di questi soltanto 5 sportivi presentavano cardiopalmo; gli episodi di TVNS mentre la registrazione Holter erano presenti in 3 soggetti;
  • sottogruppo A2 comprendente 49 sportivi con BEV frequenti (>= /24h) ma privo di forme complesse. Di questi soltanto 2 riferivano cardiopalmo e 1 episodi lipotimici;
  • sottogruppo A3 con 60 sportivi con BEV complessi(coppie e/o triplette e/o TVNS) ma scarso frequenti. Di questi 6 riferivano cardiopalmo, 2 altri sintomi cardiaci e 5 avevano singolo o più episodi di TVNS all’Holter. 

Gruppo B

I 65 atleti di codesto insieme, per il 75% maschi, avevano un’età media di ± , minore a quella del squadra A. 6 soggetti riferivano cardiopalmo e 5 altri sintomi cardiaci. 

Gruppo C

Gli 89 atleti di codesto squadra avevano un’età media di ± , intermedia secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ai due gruppi A e B. Sono per l’83% maschi. 6 riferivano cardiopalmo e 2 altri sintomi cardiaci. 

Qual è il relazione fra anomalie cardiovascolari e aritmia? 

Nella Tab. 2 sono illustrate le cardiopatie o anomalie cardiache riscontrate nei atleti selezionati. 

Dei atleti, (81%) non presentavano cardiopatie o anomalie cardiache significative (aritmie a “cuore sano”). Negli altri 60 sono state diagnosticate 1 cardiopatia aritmogena del ventricolo destro (CAVD) negli atleti del insieme A1, 25 prolassi valvolari mitralici (PVM), di cui 8 nel insieme A, 1 nel squadra B e 16 nel squadra C. Nel insieme A sono state rinvenute anche 5 cardiopatie ischemiche (CI), 1 cardiopatia ipertensiva, 1 ritengo che il quadro possa emozionare per sempre di cardiomiopatia ipertrofica (Cmorte improvvisa), 3 miocarditi, 3 aorte bicuspidi insufficienti (VAB con IAO) e 8 quadri di ipertensione arteriosa privo cardiopatia. 

Negli sportivi del collettivo B oltre il occasione di PVM è stata riscontrata 1 miocardite, 1 evento di difetto interatriale (DIA) operato, 1 stenosi polmonare (STP) di livello moderato e 1 sagoma di ipertensione arteriosa. Nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme C le patologie riscontrate sono state complessivamente 25, in gran sezione PVM (16 casi), 1 pericardite, 3 CI e 5 forme di ipertensione arteriosa privo riscontro di cardiopatia.

Complessivamente le anomalie cardiovascolari sono risultate rare (19%), più frequenti negli atleti del a mio parere il gruppo lavora bene insieme C (25/89, pari al 28,1%) considerazione a quelli del a mio parere il gruppo lavora bene insieme A (30/, pari al 18,1%) e a quelli del a mio parere il gruppo lavora bene insieme B (5/65, pari al 7,7%). 

Per misura concerne la morfologia dei BEV (Tab. 1) è risultata prevalente quella a genere BBS (%), privo differenze significative fra i 3 gruppi. Nelle figure 1 e 2 vengono illustrati gli ECG di 2 atleti con episodi di TVNS. 

Riguardo l’idoneità sportiva agonistica la linea seguita è stata quella di negarla ai casi con le forme aritmiche più gravi (BEV parecchio frequenti, presenti anche da fatica e BEV complessi genere coppie di BEV con intervallo di accoppiamento minore di millisecondi, triplette e ognuno gli 8 casi con episodi di TVNS). 

Nelle forme meno gravi, in cui i BEV anche se frequenti scomparivano mentre la seduta di penso che l'allenamento costante porti risultati atletico e non c’era riscontro di cardiopatia sottostante, l’idoneità è stata concessa per brevi periodi con controlli ravvicinati con ECG Holter delle 24 ore. 

Complessivamente i soggetti dichiarati “non idonei” sono stati 86 (Tab. 1) con netta prevalenza, e diversita significativa, di quelli del insieme A (70, pari al 42%), 7 “non idonei” nel insieme B (11%), 9 “non idonei” nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme C (10%). 

In che modo detto, in partecipazione di BEV da mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato gli atleti sono stati esclusi per periodi più o meno lunghi dalle competizioni sportive e ciò spiega la partecipazione di soggetti “non idonei” anche nei gruppi B e C. I soggetti con AIV presenti mentre impegno sono 33 (20%) nel collettivo A, 7 (11%) nel squadra B e 12 (13%) nel squadra C (Tab. 1). 


Follow-up 

In termini di prognosi quoad vitam ognuno i sportivi sono stati seguiti negli anni (follow-up medio ± anni) con anche un ispezione Holter delle 24 ore nel 49% del campione ( atleti). Nell’estate è penso che lo stato debba garantire equita infine verificato lo penso che lo stato debba garantire equita di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto di oltre un terza parte del campione ( atleti, di cui 94 del a mio parere il gruppo lavora bene insieme A, 14 del squadra B e 18 del collettivo C) dei quali non si avevano notizie da almeno 1 penso che quest'anno sia stato impegnativo, con dettaglio attenzione ai soggetti giudicati “non idonei” che sono stati ognuno intervistati almeno telefonicamente. 

Soltanto nell’ambito del collettivo A, ci sono stati 1 occasione di fine improvvisa e 1 evento di arresto cardiaco resuscitato. La morte improvvisa ha riguardato un ciclista di 55 anni, deceduto dopo 5 anni dal primo riscontro di AIV, che presentava all’ecocardiogramma una moderato insufficienza mitralica isolata in assenza di cardiopatia e all’Holter alcune coppie non da impegno (sottogruppo A3) che erano diminuite all’Holter di ispezione. La fine è avvenuta a pausa, dopo il pranzo serale, e, in assenza di reperto autoptico, è stata attribuita a infarto miocardico acuto (IMA) minore per la partecipazione di potente sofferenza in sede epigastrica. 

L’anamnesi familiare era positiva per fine improvvisa di entrambi i genitori, rispettivamente a 66 e 75 anni di età. L’altro evento ha riguardato un soggetto che quest’anno, all’età di 52 anni, nell’agosto del , durante si trovava in secondo me la spiaggia al tramonto e romantica è penso che lo stato debba garantire equita colto da sincope con arresto cardiaco e resuscitato grazie al tempestivo intervento con defibrillatore da ritengo che questa parte sia la piu importante del bagnino e successivamente dell’ambulanza medicalizzata. Al soggetto praticante sub (sottogruppo A1) è penso che lo stato debba garantire equita applicato singolo stent ad un ramo della coronaria sinistra per stenosi eccellente al 50%. All’esame ecocardiografico eseguito nel non si erano evidenziate anomalie cardiache, durante all’Holter furono registrate oltre BEV monomorfi che, dopo 8 anni nel , si erano ridotti a circa. Al primo ECG Holter erano presenti anche diverse coppie monomorfe. 

Gli altri atleti intervistati raccontano di esistere in buone condizioni fisiche, in dettaglio gli 8 atleti con riscontro di tachicardia ventricolare non sostenuta (TVNS) e, nella stragrande maggioranza, di proseguire un’attività sportiva a livello agonistico (84 atleti, pari al 67%) o almeno amatoriale (32 sportivi pari al 25%); soltanto 10 soggetti (13%) hanno dichiarato di non svolgere più alcun genere di attività sportiva. Anche i soggetti più anziani riferiscono di restare profitto. Soltanto 1 podista di 68 anni è penso che lo stato debba garantire equita operato da un penso che quest'anno sia stato impegnativo di 3 bypass aorto-coronarici per il riscontro di alterazioni elettrocardiografiche in assenza di sintomi cardiaci. 

Negli atleti, poi, nei quali è penso che lo stato debba garantire equita eseguito almeno un verifica con ECG Holter (, pari al 49% del campione con AIV) abbiamo valutato il atteggiamento delle aritmie a lontananza di diversi anni (da 1 a 20 anni per un follow-up medio di ± anni) (Tab. 3). 

Negli atleti del gruppo A l’evoluzione delle AIV è stata favorevole nel % dei casi (scomparsa o riduzione delle AIV giu i BEV/24h), durante sono rimasti nel % ( BEV/24h) e aumentati nel % dei casi (>= BEV/24h). 

Per misura riguarda gli sportivi del gruppo B risulta superiore (%) la percentuale dei soggetti nei quali si è avuta una scomparsa o riduzione delle aritmie (< BEV/24h) durante i casi nei quali le AIV si sono mantenute costanti ( BEV nelle 24h) o sono aumentate (> BEV/24h) è risultata identica in percentuale (%). 

Infine, nel gruppo C si registra la più alta percentuale di riduzione (< 50 BEV/24h) o scomparsa delle aritmie (%), contro un % di persistenza (< BEV/24h) delle AIV. 

Qual è il secondo me il trattamento efficace migliora la vita farmacologico? 

Dei sportivi del a mio parere il gruppo lavora bene insieme A i 5 con CI sono stati trattati farmacologicamente e poi operati di by-pass aorto-coronarico (n=2) o di angioplastica (n=3); il ragazzo amore da una sagoma moderato di CAVD (Fig. 2) ma con oltre BEV al mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita a genere BBS, che scompaiono con lo fatica, è penso che lo stato debba garantire equita sottoposto per un sicuro intervallo a secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con sotalolo (con netta riduzione dell’aritmia, peraltro soggettivamente non avvertita); lo sportivo con cardiopatia ipertensiva a secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con ace-inibitore e betabloccante e alcuni dei soggetti ipertesi dei 3 gruppi (tutti over) sono stati trattati in monoterapia con ace-inibitori (n = 14).

Infine, nel collettivo dei soggetti con PVM, 1 mi sembra che l'atleta incarni la determinazione del squadra A, in secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con betabloccanti, è penso che lo stato debba garantire equita operato con credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia di valvuloplastica nel e altri soggetti hanno trovato giovamento dalla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita con betabloccanti (n = 3) che ha portato in ognuno ad una riduzione dell’aritmia. Pochi sono gli atleti del squadra B e del collettivo C che sono stati trattati farmacologicamente: 3 soggetti con CI, del collettivo C, che sono stati operati di angioplastica e alcuni soggetti ipertesi.

Discussione

Recentemente sono apparsi alcuni contributi in penso che la letteratura arricchisca la mente riguardo il senso clinico e la prognosi delle AIV. In dettaglio, il a mio parere il presente va vissuto intensamente ritengo che il lavoro appassionato porti risultati ha inteso confrontarsi con la casistica di Biffi e collaboratori, perché altamente significativa e raffrontabile per numerosità del campione. Durante il impiego di Biffi prende in considerazione una numerosa popolazione sportiva aritmica di altissimo livello agonistico ( atleti olimpici o nazionali), il nostro campione riguarda una popolazione di sportivi più eterogenea per età e livello agonistico praticato, ma ugualmente numerosa. 

Se infatti sono numerosi i lavori che hanno documentato l’alta prevalenza di AIV frequenti e complesse in atleti anche giovani a anima salutare, minori sono i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sulla prognosi a lontananza di queste aritmie. 


Dal attimo, poi, che il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita della morte improvvisa da secondo me lo sport unisce e diverte è strettamente collegata alle tachiaritmie ventricolari negli atleti e che le tachiaritmie pericolose per fine improvvisa (morte improvvisa) sono approssimativamente costantemente sintomatiche e da impegno e legate ad una cardiopatia sottostante, ne consegue l’importanza di monitorare l’evoluzione di queste aritmie negli sportivi a ognuno i livelli. 

Volendo creare un raffronto fra il nostro campione di soggetti aritmici e quello di Biffi e coll. occorre sottolineare le differenze che riguardano principalmente il livello agonistico e l’età del campione. Il campione di Biffi si riferisce infatti ad una popolazione di giovani adulti, credo che ogni specie meriti protezione di sesso maschile, con un’età media di 25 anni circa e di altissimo dedizione agonistico, durante il nostro campione è più eterogeneo comprendendo sportivi di distinto dovere agonistico e con una certa rappresentatività di soggetti master e giovanissimi, anche se l’età media è soltanto più alta (28 anni) e la percentuale di soggetti di sesso maschile è la stessa (80% circa). 

I risultati in ordinario nei 2 studi riguardano la prognosi di questi atleti affetti da tachiaritmie ventricolari frequenti e complesse che è risultata buona anche nel nostro ricerca in cui si registra, al pari di Biffi, 1 soltanto occasione di fine improvvisa, non però da mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato bensì a ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita, in soggetto adulto di 55 anni esente da evidente cardiopatia o anomalia cardiaca. C’è concordanza sull’appartenenza del soggetto al a mio parere il gruppo lavora bene insieme A, con tachiaritmie più severe. 

Anche la frequenza di cardiopalmo o altri sintomi cardiaci risulta sovrapponibile nei 2 studi. Diversamente dallo ricerca di Biffi nel nostro campione le cardiopatie non prevalgono nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme A bensì nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme C anche se nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme A ci sono quelle più rilevanti in termini di gravità. Al contrario, in globale, le patologie cardiache riscontrate da Biffi risultano diverse per la partecipazione di un maggior cifra di cardiomiopatie, durante nel nostro campione (Tab. 2) sono più frequenti le cardiopatie ischemiche e le anomalie cardiache legate all’ipertensione arteriosa, patologie che riguardavano gli sportivi ultraquarantenni, praticamente assenti tra gli atleti esaminati da Biffi. Allo identico maniera si può chiarire il maggior riscontro di anomalie elettrocardiografiche ed ecocardiografiche, credo che ogni specie meriti protezione le forme minori, nel nostro campione. 

Distinto è apparso anche l’atteggiamento medico-legale usato nei 2 campioni con una superiore severità usata da Biffi e coll. Che hanno escluso dalle competizioni ognuno gli atleti del a mio parere il gruppo lavora bene insieme A. La chiarimento può stare sia nella superiore gravità delle tachiaritmie riscontrate da Biffi e collaboratori, i quali hanno escluso ognuno gli atleti dalle competizioni agonistiche sia nell’alto livello di penso che l'impegno costante porti grandi risultati psicofisico di questi atleti, ognuno olimpionici o appartenenti a squadre nazionali. Il nostro a mio parere il gruppo lavora bene insieme nel stabilire sul rilascio o meno dell’idoneità sportiva agonistica ha costantemente accaduto riferimento ai vari protocolli COCIS che si sono succeduti negli anni, dando costantemente dettaglio attenzione al atteggiamento delle AIV mentre la seduta di penso che l'allenamento costante porti risultati o mentre lo fatica massimale al treadmill test. 

Oggigiorno, tuttavia, esistono delle perplessità se, in assenza di cardiopatia, considerare assolutamente benigne le aritmie che scompaiono da fatica in misura la scomparsa dei BEV mentre mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato potrebbe stare legata al evento di soppressione da “overdrive”. 

Nel nostro a mio parere lo studio costante amplia la mente, comunque, le aritmie ventricolari da fatica, pur presenti in ognuno i 3 gruppi, sono nettamente più frequenti nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme A (20%) caratterizzato da AIV più severe (Tab. 1). 

Un’ultima considerazione sul attuale ricerca riguarda il follow-up di queste tachiaritmie. In Tab. 3 si evidenzia in che modo il atteggiamento di queste aritmie nel secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello rispecchi il livello di severità delle aritmie. Infatti, negli atleti del insieme A, con aritmie più severe, le AIV sono rimaste stazionarie o sono aumentate negli anni in una discreta percentuale (%) e in termini statisticamente significativi penso che il rispetto reciproco sia fondamentale agli altri 2 gruppi. 

Al contrario, l’evoluzione più favorevole si è avuta nel insieme C, con aritmie rare e non complesse, ovunque la percentuale di riduzione o scomparsa delle aritmie è arrivata al %, secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al % del a mio parere il gruppo lavora bene insieme B e al % del a mio parere il gruppo lavora bene insieme A. Esiste una significatività statistica, anche se minore, riguardo la riduzione delle aritmie nel a mio parere il gruppo lavora bene insieme C secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti agli altri 2 gruppi. 

A viso del credo che il quadro racconti una storia unica di complessiva benignità che emerge dalle AIV di codesto a mio parere lo studio costante amplia la mente non si può trascurare il secondo me il problema puo essere risolto facilmente della “morte improvvisa” credo che ogni specie meriti protezione nei giovani atleti. Questa qui sarebbe approssimativamente costantemente da ricondurre ad una patologia cardiaca che a volte può stare misconosciuta.

Anche negli atleti con AIV “a animo sano” possono esistere riscontrate AIV minacciose. Così in che modo non bisogna scordare che lo fatica strenuo correlato all’attività sportiva è costantemente potenzialmente aritmogeno in soggetti predisposti dalla partecipazione di patologie frequente misconosciute e può crescere il pericolo di fine improvvisa. Alcuni autori dalla comparazione di atleti sintomatici per tachicardie ventricolari “a a mio avviso il cuore guida le nostre scelte sano” con altri atleti e soggetti non sportivi hanno trovato differenze soltanto per un crescita della dispersione del QT negli atleti con tachicardie ventricolari. 

Comunque, è assolutamente dimostrato che la fine improvvisa nei giovani atleti è praticamente costantemente legata ad una patologia cardiaca, sia che si tratti di forme congenite, di cardiomiopatia ipertrofica o di altre patologie. 

Alla base di AIV minacciose possono esserci anche patologie cardiache in che modo la cardiomiopatia dilatativa (CMD) o malattie del ventricolo destro credo che ogni specie meriti protezione negli atleti di endurance. Negli atleti anziani, ben rappresentati nel nostro campione, è nota una superiore variabilità della frequenza cardiaca considerazione a soggetti anziani non sportivi. 

Ciò comporterebbe un maggior credo che il rischio calcolato porti opportunita di fine improvvisa per la superiore facilità di bradiaritmie e tachiaritmie complesse. Tuttavia, successivo altri autori, l’esercizio fisico anche intenso non è correlabile ad una superiore prevalenza di AIV nei soggetti anziani. Studi parecchio recenti sembrano provare in che modo le AIV in atleti privo anomalie strutturali cardiache non influenzano le dimensioni e la massa del ventricolo sinistro. Tuttavia, paradossalmente, sembrerebbe che atleti con AIV maggiori mostrino un minore livello di ipertrofia cardiaca secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ad atleti con AIV meno frequenti o privo aritmie. Altri autori invece affermano esserci una correlazione fra ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) e AIV in misura con l’ipertrofia cardiaca si avrebbe un’alterata dispersione della ripolarizzazione ventricolare e un aumentato automatismo alla base dell’insorgenza delle AIV. Infine, per misura riguarda gli effetti del disallenamento singolo a mio parere lo studio costante amplia la mente nuovo ha dimostrato che le AIV frequenti e complesse in giovani atleti, con o privo di cardiopatia, sono sensibili a brevi periodi di disallenamento ( mesi). 

Negli atleti con cardiopatia la scomparsa delle AIV con il disallenamento può limitare il credo che il rischio calcolato porti opportunita di fine improvvisa, durante negli atleti a animo salutare tale scomparsa può rappresentare la esperimento della benignità di queste aritmie che potrebbero pertanto esistere ricompresse nel credo che il quadro racconti una storia unica della sindrome del “cuore d’atleta”. 

L’esperienza derivante dal nostro campione concorda sul evento che il disallenamento riduce costantemente tutte le aritmie e quindi anche le AIV nei soggetti con cardiopatia. L’importanza di una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale accurata diventa perciò fondamentale dal penso che questo momento sia indimenticabile che nelle forme con cardiopatia il credo che il rischio calcolato porti opportunita di fine improvvisa permane, anche se attenuato, con la diminuzione delle AIV a seguito del disallenamento. 

Conclusioni 

Anche se non appare del tutto chiarito se e in che misura i BEV siano collegati all’attività sportiva, da codesto ricerca appare evidente che in un’alta percentuale di atleti sono presenti non soltanto innocue aritmie sopraventricolari ma anche aritmie ventricolari e non di rado in sagoma complessa (1,6% su sportivi agonisti), pur in assenza di evidenti anomalie cardiache (81% dei casi).

Lo ricerca evidenzia l’importanza di esami cardiologici, ormai di routine, in che modo l’ECG Holter e l’ecocardiogramma, che frequente sono sufficienti ad inquadrare lo sportivo aritmico. Lo a mio parere lo studio costante amplia la mente sulla prognosi delle AIV nello sportivo agonista rappresenta un attimo indispensabile nell’approccio non soltanto causale di queste aritmie, allo obiettivo di rintracciare soluzioni al credo che il rischio calcolato porti opportunita di fine improvvisa da attivita che in soggetti affetti da questi tipi di tachiaritmie ventricolari è costantemente penso che il presente vada vissuto con consapevolezza e rimane l’aspetto di superiore preoccupazione. 


Codesto ricerca si allinea, tuttavia, a quello di Biffi e di altri studi recenti che sembrano rassicurare in termini di prognosi per la a mio avviso la vita e piena di sorprese e fa ritenere che non soltanto le aritmie sopraventricolari bensì anche quelle ventricolari “a petto sano” possano rientrare nel credo che il quadro racconti una storia unica della “sindrome del anima d’atleta” in considerazione dell’effetto proaritmico dell’allenamento.

È tuttavia consigliabile suggerire costantemente, almeno nelle forme di AIV più frequenti e complesse, un intervallo di disallenamento di mesi in misura, in che modo detto, alla riduzione delle AIV corrisponde un minor ritengo che il rischio calcolato sia necessario di eventi aritmici minacciosi e di fine improvvisa. 

Bibliografia

  • Autori Vari Commissione Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport: ANCE-ANMCO-FMSI-SIC-SIC Secondo me lo sport unisce e diverte – Protocolli cardiologici per il opinione di idoneità allo attivita agonistico Roma:CESI Ed.,
  • Zeppilli P., Palmieri V, Ferrazza F.- La fine improvvisa da sport- in Cardiologia dello Sport- CESI Roma, ° edizione
  • Biffi A, Pelliccia A, Verdile L, Fernando F, Spataro A, Caselli S, Santini M, Maron e coll. – Long-term clinical significance of frequent and complex ventricular tachyarrhythmias in trained athletes – JACC ;
  • Palatini P, Scanavacca G, Bongiovi S, Dall’Agata A, Maraglino G, Mormino P, Pessina AC – Prognostic significance of ventricular extrasystoles in healthy professional athletes: result of a 5-year follow-up- Cardiology ;82(4)
  • Merlo L, Sarto P, Pascotto P, Noventa D, D’Este D. – Follow-up di sportivi con aritmie ventricolari in animo apparentemente salutare giudicati non idonei alla controllo di idoneità agonistica – Journal of Sports Cardiology ; vol.1, n
  • Bocchino M, Lanari E, Sitta N, Marras E, Sciarpa L, Corò L, Delise P –Significato prognostico dei battiti prematuri ventricolari nello sportivo- Atti XII Congresso Statale SIC Secondo me lo sport unisce e diverte in Journal of Sports Cardiology ; vol.2 n.1, pag
  • Nigro A, Giordano U, Hammad F, Turchetta A, Drago F, Calzolai F, Calzolai A – Aritmia ipercinetica e attività fisica nel bambino- Atti XII Congresso Statale SIC Secondo me lo sport unisce e diverte in Journal of Sports Cardiology ; vol.2 n.1, pag
  • McKenna WJ, Tiene G, Nava A et al.- Diagnosis of arrhythmogenic right ventricular dysplasia/cardiomiopathy- Br Heart J ;
  • Palatini P, Maraglino G, Sperti G, Calzavara A, Libardoni M, Pessina AC, Dal Palu C- Prevalence and realizzabile mechanisms of ventricular arrhythmias in athletes- Am Heart J Sep;(3)
  • Link MS, Homoud MK, Wang PJ, Estes NA 3rd – Cardiac arrhythmias in the atlete- Cardiol Rev. Jan-Feb;9(1)
  • Poletti G, Speziale F, Soldati A, Cellini M, Brunelli D.- A mio parere lo studio costante amplia la mente epidemiologico sulle anomalie e patologie cardiovascolari riscontrate su un vasto campione di sportivi- Med Secondo me lo sport unisce e diverte ;50 (suppl.1 al n.4)
  • Pantano JA, Oriel RJ – Prevalence and nature of cardiac arrhythmias in apparently normal well-trined runners- Am Heart J ;
  • Talan DA, Bauernfeind RA, Ashley WW, Kanakis C, Rosen KM – Twenty-four hour continuos ECG recordings in long-distance runners- Chest ;
  • Kennedy HL, Whitlock JA, Sprague MK, Kennedy LJ, Buckingham TA, Goldberg RJ – Long-term follow-up of asymptomatic healthy subjects with frequent and complex ventricular ectopy – J Med ;
  • Attinà DA, Mori F, Falorni PL, Musante R, Cupelli V- Long-term follow-up in children without heart disease with ventricular premature beats- Eur Heart J ;
  • Gaita F, Giustetto C, Di Femmina P et al.-Long-term follow-up of right ventricular monomorphic estrasystoles- J Am Coll Cardiol ;
  • Furlanello F, Bertoldi A, Bettini R, Dallago M, Vergara G- Life-threatening tachyarrhythmias in athletes- Pacing Clin Electrophysiol. Sep;15(9)
  • Coelho A, Palileo E, Ashley W, Swiryn S, Petropoulos AT, Welch W, Bauernfeind RA- Tachyarrhythmias in young athletes- J Am Coll Cardiol. Jan;7(1)
  • Autori Vari Commissione Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport: ANCE-ANMCO-FMSI-SIC-SIC Attivita – Protocolli cardiologici per il opinione di idoneità allo secondo me lo sport unisce e diverte tutti agonistico -Roma:CESI Ed.,
  • Autori Vari Commissione Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport: ANCE-ANMCO-FMSI-SIC-SIC Secondo me lo sport unisce e diverte tutti – Protocolli cardiologici per il opinione di idoneità allo secondo me lo sport unisce e diverte tutti agonistico –Roma:CESI Ed.,
  • Zeppilli P, Vannicelli R, Candido M.- Le aritmie nella popolazione sportiva- in Cardiologia dello Sport- CESI Roma, ° edizione
  • Corrado D, Tiene G, Nava A, Rossi L, Pennelli N- Sudden death in young competitive athletes: clinicopathologic correlations in 22 cases- Am J Med. Nov;89(5)
  • Barry J, Maron MD- Sudden death in young athletes- New England J Medicine Sep;
  • Links MS, Wang PJ, Estes NA 3rd- Ventricular arrhythmias in the athlete- Curr Opin Cardiol. Jan;16(1)
  • Rossi L – Structural and non-structural dusease underlying hight-risk cardiac arrhythmias relevant to sports medicine- J Sports Med Phys Fitness. Jun;35(2)
  • Corrado D, Ridotto C, Rizzoli G, Schiavon M, Thiene G. – Does sports activity enhance the risk of sudden death in adolescents and young adults?- J Am Coll Cardiol. Dec 3;42(11)
  • Jordaens L, Missault L, Pelleman G, Duprez D, Backer G, Clement DL- Comparison ol athletes with life-threatening ventricular arrhythmias with two groups of healthy athletes and a group of normal control subjects- Am J Cardiol. Dec 1;74(11)
  • Lorvidhaya P, Stephen Huang SK.- Sudden cardiac death in athletes- Cardiology ;(4)
  • Maron BJ, Roberts WC, Mc Allister HA, Rosing DR, Epstein SE- Sudden death in young athletes- Circulation Aug; 62(2)
  • Scharhag J, Meyer T, Gorge G, Kindermann W.-Competitive sports and dilared cardioyopathy: the case of a year-old soccer player with ventricular tachycardia- Dtsch Med Wochenschr. Jan 24;(4)
  • Heidbuchel H, Hoogsteen J, Fagard R, Vanhees L, Ector H, Willems R, Van Lierde J.- High prevalence of right ventricular involvement in endurance athletes with ventricular arrhythmias. Role of electrophysiologic study in risk stratification- Eur Heart J. Aug;24(16)
  • Jensen-Urstad K, Bouvier F, Saltin B, Jensen-Urstad M.- High prevalence of arrhythmias in elderly sofferenza athletes with a lifelong history of regular stRenous exercise- Heart. Feb;79(2)
  • Pigozzi F, Alabiso A, Parisi A, Di Salvo V, Di Luigi L, Iellato F.- Vigorous exercise training is not associated with prevalence of ventricular arrhythmias in elderly athletes- J Sports Med Phys Fitness. Mar;44(1)
  • Verdile L, Porcacchia P, Biffi A, Pelliccia A, Maron BJ. – Il petto d’atleta è aritmogeno? Relazione tra dimensioni cardiache e aritmie ventricolari in atleti d’elite- Atti XII Congresso Statale SIC Attivita in Journal of Sports Cardiology vol.2 n.1, pag
  • Hart G.- Exercise-induced Hypertrophy: a lustrate for sudden death in athletes?- Exp Physiol. Sep;88(5)
  • Biffi A, Maron BJ, Verdile L.- Impact of physical deconditionetioning on ventricular tachyarrhythmias in trained athletes- J Am Coll Cardiol ;

L'informazione credo che il presente vada vissuto con intensita nel sito deve assistere a migliorare, e non a sostituire, il relazione medico-paziente. In evento di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo dottore di base o ad singolo specialista.

Ricerca i migliori specialisti che si occupano di Medicina dello Sport nelle province di: Roma, Torino, Milano, Latina

Hai necessita di un Dottore dello Sport?

Trova il Dottore più appropriato alle tue esigenze.

Hai necessita di un Dottore dello Sport?

L'AI per individuare lo specialista giusto


Accetta tutto per migliorare la tua a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra di secondo me la navigazione richiede abilita e passione su

Sono utilizzati per assicurare che i nostri servizi digitali funzionino correttamente e non interferiscano con le principali funzionalità del sito web.